venerdì 11 aprile 2008

SEMINARIO SULL.. "I CARE"

Lezione memorabile !
Questo si che vuol dire saper fare dell educazione con metodi alternativi e molto soddisfacenti dal punto di vista della recezione per noi studenti!..
Il seminario ha offerto degli spunti di riflessioni eccezionali, spingendoci a capire più a fondo l avventura "professionale" che ci aspetta.
Innanzi tutto va cambiato il modo di pensare: per un medico è INDISPENSABILE passare dall " I Cure " all " I Care ", ovvero è nessaria una medicina che non dice solamente 'io ti curo', ma che dice soprattutto: 'io mi prendo cura di te' !!
Il confine è sottile e spesso molti tendono ad equivocare le due cose. Voglio raccontare una mia esperienza.L anno scorso ero iscritta a Scienze Biologiche all interno del Polo di viale Morgagni.Era circa la metà di giugno quando Patch Adams arrivò come ospite all università per raccontare la sua esperienza di medico che impiega l arte del sorriso come tecnica di guarigione per i suoi pazienti. é normale che non si riesca a guarire una persona "semplicemente facendola ridere", ma quanto è necessario per un paziente che deve affidare la propria vita nelle mani di uno sconosciuto, riuscire a mettersi a proprio agio e raccontarsi !! Penso che la freddezza di animo che molti attribuiscono a questa professione vada assolutamente debellata..per lasciar spazio ad un atteggiamento di disponibilità verso gli altri, offrendo una relazione di qualità basata sull' ascolto non valutativo, fatto di comprensione nei confronti dei fabbisogni del prossimo. La frase che più mi è rimasta in mente durante il seminario è stata: "Più un medico sale su un piedistallo, più diventa piccino"! Beh penso che queste siano parole sante!.. Non è voler fare della retorica la mia, ma è un dato di fatto.
Si è vero, ognuno di noi è felice e orgoglioso di sè se raggiunge risultati soddisfacenti e tenta sempre di superare i propri limiti.. ma tutto ciò non deve allontanare dalla missione che sei chiamato a svolgere.. entrare nella mente e nel cuore di una persona e rivoluzionarla, aiutandola a eliminare le sue paure e a far di tutto per guarirla. Se uno si allontana, si eleva dalla massa e si vanta dei propri meriti, non fa altro che allontanare se stesso dal proprio paziente, che continuerà a guardarlo sempre con occhi diffidenti,con distacco,non riuscendo mai ad aprirsi completamente. Non bisogna mai pensare di "essere arrivati" nella vita, perchè proprio in quel momento ti può sconvolgere!! Questa è un concetto che ho imparato a mie spese e spero di poter continuare a perseguirlo sempre.
Quello proposto dal professore è un singolo evento (ce ne vorrebbero molti di più).. ma non basta, anche se è già un inizio, parteciparvi empaticamente, bisogna viverlo nel quotidiano .. e spero che un giorno se riuscirò ad indossare quel tanto sospirato camice riuscirò a farlo..

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