Cadenza progressiva di eventi antecedenti un qualsivoglia esame
30 giorni prima.
1) Vaga preoccupazione. Ottimismo. Acquisto del libro, si cerca di capire cosa c'è da fare, si indaga l'eventuale esistenza di dispense, etc.>>
28-30 giorni prima.
2) Comincia la lettura del libro/le dispense. La cosiddetta, 'prima passata'. I primi due giorni sono di training autogeno, per cui ci si accontenta anche di un numero minimo, 'sindacale', di pagine/die. E' il cosiddetto primo approccio, solitamente si è abbastanza concessivi.
24-28 giorni prima.
3) Si cerca di acquisire dei ritmi. Si naviga su un numero medio pagine/ora abbastanza congruo, ritmi umani ma produttivi, si ha un vago senso di ottimismo e soddisfazione. La prima settimana va liscia che è una meraviglia.
20-24 giorni prima
4) Il fine settimana è libero. La seconda settimana ricomincia precisamente cadenzata. Ogni tanto si alterna al reparto, ogni tanto ci si concede anche un'uscita la sera senza fare tardi, ogni tanto anche facendo > tardi. Vaga sensazione di ritardo rispetto ai tempi pur facendo soddisfacente quantità di pagine al giorno. Si resta invariabilmente un pochino indietro rispetto ai programmi.
14-20 giorni prima.
Prima fase del 'sto indietro, cazzo'
5) Dalla fine della seconda settimana iniziano i primi, latenti segni di psicosi. Risulta evidente che, pur avendo letto tre quinti del programma, il tempo comincia a stringere. Malgrado siano passati già una quindicina di giorni abbastanza pressanti e ripetitivi, si percepisce una certa insoddisfazione: infatti, pur essendo i risultati congrui alle ore dedicate, e malgrado i ritmi siano stati tutto sommato rigidi, comincia l'esclamazione più ripetuta da uno studente: 'Sto indietro, cazzo'. Tocca accelerare, per forza. Comincia la spirale autodistruttiva.
8-14 giorni prima.
Seconda fase del 'sto ancora indietro, cazzo'
6) Il programma sembra allungarsi giorno dopo giorno. Nascono difficoltà, incomprensioni, frustrazioni. Alla fine della terza settimana arriva la consapevolezza che mancano circa otto giorni. L'effetto è quello di un frontale col tram. E' il panico. Mancano ancora diversi capitoli. Cominciano processi di abbattimento di autostima, la visione della vita acquisisce tinte fosche, raffigurabile come un tunnel in cui l'esame rappresenta la luce, e le pareti il senso opprimente del tempo che passa...
Cominciano i cambi d'umore. 6-8 giorni prima. Fase dei cambiamenti d'umore.
7) All'inizio della quarta settimana saltano fuori i più assurdi imprevisti: influenze, matrimoni, parti, improbabili incombenze burocratiche, di tutto. Il risveglio è la fase più complicata, deprimente e dura: ci si alza con un'agghiacciante sensazione di acqua alla gola. I cambi d'umori passano da tre volte al giorno (mattina/pomeriggio/sera, variabili sull'incazzato/depresso/iperproduttivo) a tre volte all'ora. Per essere esatti, si va da fasi di profonda sicurezza (ce la faccio, ce la faccio, so potente, ora studio, ce la faccio) ad abbattimento (è la fine, sono fottuto, cazzo, non ce la faccio) ad autocommiserazione (coglionesono un , non è possibile, è da tre settimane, ma che cazzo, ma come ho fatto).
4-6 giorni prima. '
Fase fotofobica/irritabile/cefalica'
8) Tra i quattro e i sei giorni prima si comincia a trascurare ogni forma di vita, inclusa la propria. Si sviluppa fotofobia, irritabilità, cefalea, ed andare a prenotarsi costa un'enorme fatica. Vi autografate e ve ne tornate a casa, stupiti di quanto è colorato e luminoso il mondo, rispetto al vostro libro e alle vostre dispense. Tutte quelle forme di vita. Incredibile. Siete improvvisamente consapevoli che, a parte che con il > libro e le dispense e gli schemi, non siete molto socievoli.
3-4 giorni prima 'Fase 'sto alla frutta' '
9) Tra i tre e i quattro giorni prima le crisi di stanchezza si fanno drammatiche, tanto da poter mangiarvi anche mezza giornata alla grande. Si alternano a fasi di iperproduttività, anche perchè se il meccanismo autorigenerante del panico ha attecchito a dovere, l'unica cosa che vi lascia tranquilli è ripetere all'infinito, possibilmente fino alla perdita di coscienza. Cominciate a usare sovente l'espressione 'sto alla frutta'. L'abbrutimento è parte essenziale del vostro modo di essere. Promettete che mai più, mai più vi ridurrete in questo stato. Poi ci pensate un attimo e pensate, beh, > meglio non promettere.
3 giorni prima 'Fase 'non so un cazzo'
' 10) Tre giorni prima è il momento cruciale. Si decide se si andrà o no. Esistono pochissime persone al mondo che si sentono preparate, tre giorni prima, per cui in realtà la domanda che più correttamente ci si pone è > 'Quanta brutta potrà essere la figura di merda che andrò a fare?'. Comincia la filastrocca dei 'non so un cazzo', ripetuta farneticando, gli > occhi spersi in un furioso panico. Se si decide di andare fino in fondo, si autoproclama lo 'scontro finale', un improbabile prova di resistenza fino alla sera/notte/mattina finale. La sensazione è quella di aver appena deciso di andare a correre bendati per il raccordo. Se si decide di cedere, è un ritorno alla vita che all'inizio ha un > profondo e rigenerante effetto euforizzante, e solo un pochino lascia il sapore dell'amaro, prontamente sommerso dal senso di autoconservazione che, temporaneamente, ci si era un momento trovati nelle condizioni di dover annullare.
2 giorni prima.
Fase dell'apprendimento al 200%.
11) Caratteristica di questa fase, se si è deciso di andare fino in fondo, è che si sa con consapevolezza che il giorno dopo sarà il panico, per cui l'ideale sarebbe cercare di finire il tutto. Se ci sono ancora cose mai ripetute, si acquisisce un bonus nell'apprendimento del 200%: una capacità di memorizzazione inaudita vi permetterà di imparare cose che, nella vita quotidiana, impieghereste mesi. Il tutto al prezzo di una stanchezza e di una psicosi ormai franca. Notevole la capacità di addormentarsi a comando.
Il giorno prima,
fase del 'Col cazzo, non ci vado'
12) I momenti peggiori della storia. Si va dalla lieve insicurezza al panico cupo e profondo. Sono i momenti in cui, con più accanimento, vi chiederete perchè cazzo avete fatto sta facoltà (solitamente la mattina > dell'esame siete troppo distratti per pensarci). Se riuscite a tenere i nervi saldi, magari arrivate vivi all'esame. In realtà, il momento migliore, in assoluto, resta la mattina. Voi e i vostri occhi, quei cinque secondi in cui davanti lo specchio vi > rendete conto che si, è la mattina, è proprio quella mattina, mentre vi preparate, è il momento, pensate, 'oh porca puttana', facendo appello a tutte le forze, 'oh porca puttana ladra', l'adrenalina alle stelle, il rincoglionimento, la consapevolezza che, cazzo, dovrà passare pure 'sta mattinata tra qualche ora, e che cazzo speriamo andrà bene, insomma.
2 commenti:
mamma mia, è proprio vero!!!
altro che !!!!.. mamma miaaaa.. che ansia.. speriamo che il 17 arrivi più tardi possibile !!!!!( e che non dia conferma della sua fama..di giornata "fortunata")!! haahahahah
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